La cronaca riporta di una disastrosa alluvione avvenuta nel 1512:”Metà dell’albergo Goldener Adler di Ruprecht Halbegg è stata ridotta ad un cumulo”. Nell’anno 1760, dopo una tremenda alluvione, davanti al Ponte Aquila venne eretto un arco con la statua di Nepomuceno, il santo boemo protettore dei ponti, per scongiurare ulteriori disastri provocati dal fiume. Con lo scarico di materiale venne eretto un argine sul quale poco tempo dopo venne realizzata una nuova via. Goldener Adler rimase fino al 1645 là dove la strada attraversa il Ponte Aquila e passando per il rione di Stufles si collegava alla Val Pusteria. Con la costruzione della nuova strada a nord di Bressanone, Goldener Adler perse importanza come stazione postale. I Prugger, proprietari dell’albergo, erano i primi “maestri della Posta” di Bressanone. Pressoché tutti gli edifici che sorgevano lungo il vicolo Ponte Aquila facevano parte del complesso alberghiero, tra questi un laboratorio di maniscalco, stalle e alloggi per la servitù.
Il bagno confinante, denominato “Unterbad”, era frequentato spesso dai clienti dell’albergo. Già nel 1500 si ricorda Rupprecht Halbegg, allora sindaco di Bressanone, quale oste al Goldener Adler. Una lapide posta nella Parrocchia ricorda la sua morte avvenuta nel 1549. Intorno al 1555 l’albergo venne rilevato da Hans Kienhuber, alla morte del quale la vedova contrasse matrimonio con Melchior Peisser che dal 1579 figura come nuovo oste. I Peisser provenivano dal maso Peisser di Prà di Sopra nei pressi di Fortezza. Un ramo di questa famiglia si trasferì a Bressanone dove prestò servizio presso la corte vescovile e venne poi insignita del predicato nobiliare “Von und zu Peissenau”. Johann Peisser (1577-1618) sposato con Susanne Kerschbaumer, era allora uno degli uomini più ricchi di Bressanone e possedeva oltre una dozzina di case.
Si racconta che durante i lavori di ristrutturazione della Pruggerhaus, la casa di fronte al Goldener Adler , egli avesse trovato una pentola colma di monete d’oro che costituirono la base delle sue ricchezze. Johann Peisser junior (morto nel 1656) ricoprì nel 1636 la carica di sindaco. Diverse importanti cariche erano comunque affidate a membri della famiglia Peisser, a Bressanone come nel resto del Tirolo. Lo stemma di famiglia, un cane con collare e museruola d’oro, appare ancora oggi sulle mura di edifici del centro storico.
Leopold von Peisser era tesoriere del Principe vescovo e commissario del Duomo di Bressanone alla cui ristrutturazione (1745-1752) diede un grande contributo. Egli scrisse una importante monografia sulla storia della costruzione del Duomo.
Il Goldener Adler rimase di proprietà della famiglia Peisser fino al 1725. Dopo diversi cambi di proprietà, nel 1842 l’albergo venne acquistato dal maestro macellaio Johann Augscheller e restò di proprietà di questa famiglia fino al 1932, quando venne rilevato da Rudolf Knoflach, anch’egli macellaio. Nel 1989 la famiglia Mayr, proprietaria del famoso ristorante Finsterwirt (Oste Scuro), rilevò il complesso (chiuso da diverso tempo) dagli eredi di Knoflach e iniziò nel 1998 un’impegnativa e costosa opera di restauro. Ora il Goldener Adler ha riaperto i battenti. Grazie all’energico impegno e alla competenza di Hermann e Maria Mayr un pezzo di antica storia e tradizione tirolese è nuovamente a disposizione di una vasta clientela.
Personaggi famosi al “Goldener Adler”
In modo particolare viene citato il leggendario arrivo al Goldener Adler dell’Imperatore Massimiliano I d’Asburgo (1459-1519) e del suo seguito nel 1511. Egli era in viaggio con 800 soldati alla volta dell’ampezzano per conquistare castel Beutelstein.
Il filosofo e letterato francese Michel de Montaigne fu ospite dell’Aquila d’Oro nel 1580.
L’Arciduca Francesco Ferdinando, in viaggio alla volta di Parma per incontrare la propria sposa Katerina, pernottò all’Aquila d’Oro nel 1582.
Eleonora di Mantova, consorte dell’Imperatore Ferdinando III d’Asburgo, in viaggio con un folto seguito alla volta di Vienna, nel 1651 si fermò all’ Goldener Adler.
Nell’anno 1659 l’ambasciatore veneziano Nani fu ospite del Goldener Adler.
Il Principe ereditario Cosimo de Medici, di ritorno da un viaggio in Germania, scese in incognito al Goldener Adler accompagnato da 65 persone. Alla compagnia principesca venne preparato un festoso banchetto che l’oste del Goldener Adler pose a carico della Giunta cittadina.